Una piacevole serata quella trascorsa giovedì 2 luglio alla cantina Cà Lustra Zanovello, in località Faedo di Cinto Euganeo.
Ubicata sulle pendici meridionali del Monte Venda ad un’altezza di circa 220 mt s.l.m., Cà Lustra vanta più di 40 anni di attività e coltiva a vigneto vari appezzamenti di terreno per un totale di 25 ettari.
Proprio la diversità del suolo, ora vulcanico ora calcareo, di esposizione alla luce e la varietà di microclima fanno sì che l’azienda riesca a scegliere per ogni vitigno la giusta collocazione esaltandone le peculiarità e le caratteristiche espressive.
La visita all’azienda è iniziata con una passeggiata tra i vigneti dove Marco Zanovello, persona riservata ma che ha dimostrato fin da subito l’amore e la passione per il proprio lavoro, ci ha illustrato come la coltivazione della vite venga effettuata nel rispetto dell’ambiente e la volontà degli ultimi anni sia stata quella di passare ad un tipo di agricoltura biologica.
Siamo poi entrati nella cantina vera e propria in cui è stata ribadita la scelta di una vinificazione il più possibile naturale in cui i tempi di maturazione non vengono in alcun modo “forzati” e con l’utilizzo per tutti i vini delle selezioni “Zanovello” di botti di rovere.
La degustazione, abbinata a prodotti tipici locali, si è svolta all’aperto con una splendida vista sulla valle di Faedo, ed è stata guidata dall’esuberante Linda Zanovello, che con riferimenti alle tradizioni e alla storia locale, che ci ha proposto in successione: “Olivetani IGT”, un taglio di Tai, Pinot bianco, Garganega e Moscato bianco, vino di piacevole beva fresco ed equilibrato, “A Cengia – IGT Veneto Moscato Secco”, da uve Moscato Bianco e Moscato Giallo, un vino ricco e profumato di forte persistenza aromatica, “Natio DOC” da uve Merlot, Carmenere e Cabernet Sauvignon, un vino elegante ed armonico, “Sassonero DOC” che prende il nome da un’omonima collina di Arquà, prodotto con uve Merlot in purezza. Vino di punta dell’azienda, matura per tre anni in botti di rovere ed esprime tutto il suo carattere senza eccedere nei tannini. In chiusura “Fior d’Arancio Passito DOCG” da uve moscato lasciate appassire in fruttaio per 3-4 mesi, vino dal coloro dorato e di forte intensità emotiva e “Nero Musquè” da uve Moscato Nero, un raro vitigno praticamente scomparso e che grazie ad un progetto di recupero ora viene coltivato sulle pendici dell’Etna. Vino sontuoso con note balsamiche ed avvolgenti, perfetto da meditazione.
La serata si è conclusa in serenità tra qualche chiacchera e qualche risata con la promessa di ritrovarci ai prossimi eventi.
Anche questa, un’esperienza che ci ha permesso di conoscere una delle più apprezzate realtà del nostro territorio ma anche qualcosa in più, la semplicità e l’autenticità dei valori di Marco e Linda che come FISAR Padova ringraziamo sentitamente.
Vi lasciamo ad una piccola clip della serata…
A presto
FISAR Padova
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